Il droide in figura lo abbiamo realizzato per provare le funzionalità di base che la tecnologia oggi disponibile consente ovvero la capacità di distinguere i suoni e la loro provenienza; la composizione di parole ed il riconoscimento di comandi vocali; la rilevazione di ostacoli e la stima delle loro dimensioni. Dotato di telecamera ne abbiamo testato la capacità di visione e riconoscimento oggetti e forme facciali. Può muovere testa e braccia e si sposta tramite le due ruote motrici indipendenti. Il nostro sforzo attuale è dargli una seppur minima intelligenza tale da fargli prendere semplici decisioni in autonomia: ad esempio raggiungere un punto superando in modo ottimale eventuali ostacoli frapposti oppure distinguere tra suoni normali (vento, pioggia, versi di animali) e suoni sospetti (rottura di vetri e oggetti, voci e rumori non classificati ecc.). Il software che stiamo testando simula una rete neurale capace di imparare; in altri termini più passa il tempo in accensione è più diventa edotto sull’ambiente che lo circonda e sulle persone, animali e cose che lo frequentano. La parte specializzata nella ricognizione dei volti permette ad oggi di fargli riconoscere persone ‘amiche’ dagli ‘sconosciuti’; unita al riconoscimento vocale è in grado di stabilire se chi parla o emette versi (un animale domestico) è ‘amico’ o ‘sconosciuto’ senza necessità di vederlo direttamente. Il sistema nervoso, ovvero i fili elettrici ed i circuiti che si vedono, è esposto per le continue modifiche e cambiamenti a cui lo sottoponiamo nei vari test. E’ un droide per simulazioni. Quelli commerciali avranno forme e dimensioni adatte al lavoro da compiere.